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Ma non basta l’elio per poter volare…(2)

Completiamo l’esame della normativa internazionale relativa al lancio degli Unmanned Free Balloons.

L’ Appendice 4 del già citato annesso 2 ICAO  distingue tra palloni light, medium ed heavy: i primi due tipi devono avere una massa totale  inferiore rispettivamente a 4 e 6 kg. e non presentare nessuna delle caratteristiche previste per gli heavy (massa uguale o superiore ai 6 kg, carico con massa uguale o superiore ai 3 kg, un carico con massa uguale o superiore ai 2 kg ed una densità superficiale superiore ai 13 g per cmq, una fune o altro dispositivo per il trasporto del payload che richieda, per il distacco di quest’ultimo dal pallone, una forza superiore ai 230 N).  

Anche se il nostro punto di riferimento, sul piano normativo, resta il regolamento ENAC  “Regole dell’Aria“, appare utile riassumere quanto stabilito dall’Appendice 4. Quest’ultima, infatti, oltre a richiamare delle regole di tipo generale per il lancio (come l’obbligo di adeguarsi  alla  normativa dello Stato sorvolato), stabilisce caratteristiche strutturali e limiti operativi dei palloni unmanned:

a) l’involucro del pallone deve offrire una reflettività ai radar operanti tra i 200 MHz ed i 2.700 MHz od essere equipaggiato in modo da risultare comunque tracciabile dai radar di terra;

b) l’antenna deve avere un limite di rottura pari o superiore a 230 N ed essere dotata di un drappo colorato.

Oltre a ciò, in particolare, i palloni di tipo heavy non possono operare, senza un’apposita autorizzazione, sotto i 18.000 mt (60.000 piedi) se sono presenti alcune particolari condizioni atmosferiche (nuvolosità estesa, ridotta visibilità); devono essere dotati di almeno “due payload, sistemi o congegni, automatici o telecomandati, che operino indipendentemente l’uno dall’altro per la determinazione del volo”; devono disporre, se lanciati in determinate zone, di un radar transponder operante su un codice assegnato; devono essere illuminati ed appositamente colorati nel caso di un lancio effettuato tra il tramonto e l’alba.

Infine, i palloni zero-pressure in polietilene devono essere dotati di almeno due congegni che in modo indipendente assicurino un termine al volo dell’involucro.

L’Appendice 4 indica anche tutte le informazioni da notificare alle autorità competenti prima del lancio, ma al riguardo appare opportuno rinviare al contenuto della già citata circolare ENAC ATM-05. Così, una volta compilato il notiziario speciale (con i previsti visti e la relativa documentazione), la domanda (in bollo) deve essere presentata alla direzione ENAC competente almeno 45 giorni prima del lancio. L’ENAC, effettuati i dovuti controlli e le opportune valutazioni di merito, fa richiesta del Notam all’ACU  (Airspace Coordination Unit). In caso di esito positivo, un fax conferma l’emissione del Notam e sulla base di quest’ultimo, nonché delle autorizzazioni concesse dall’ACC, dall’ENAV e, se richiesto, dall’Aeronautica Militare, è possibile ottenere l’ (eventuale) autorizzazione finale da parte dell’ente proprietario del terreno da cui si effettua il lancio.

Il tutto può apparire complicato e di difficile gestione, ma in realtà il procedimento (salvo sorprese normative dell’ultima ora!) è ormai molto “standardizzato”.

In definitiva, una volta definito il come della nostra Stratospera, sono il dove ed il quando a fare il resto…

Rino

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