Lancio di test: Toscana, estate 2010

Il 17 maggio 2010 ci siamo collegati in teleconferenza per un aggiornamento generale sullo stato del progetto StratoSpera. Abbiamo discusso dei test sui principali sensori (es. per misure di temperatura, pressione) e sottosistemi (GPS, radio, separazione controllata del pallone per l’apertura del paracadute).

In primavera è iniziata una finestra favorevole per i lanci che si chiuderà in agosto. Dopo quel periodo, i venti forti porterebbero il pallone troppo lontano, probabilmente in mare. Visto che l’intera strumentazione non sarà pronta a breve, abbiamo deciso di fare un lancio di test con un payload semplificato entro agosto 2010 dalla Toscana, la zona scelta per i lanci.

Il payload semplificato comprenderà soprattutto un economico tracker GPS con funzionalità limitata, cioè un ricevitore GPS che opera solo al di sotto di una quota di alcuni km. Il test servirà come prova generale, un addestramento che ci preparerà a una missione con il payload completo a quote più alte.

– Paolo

Paolo Amoroso

Divulgatore dell'astronomia e dello spazio appassionato di scienza e tecnologia

12 Risposte

  1. RikyUnreal ha detto:

    Ciao,
    domanda probabilmente stupida.

    Il pallone è a perdere, perché si gonfia e poi esplode in alta quota, giusto?

    Quindi per lancio ufficiale dovrete procurarvene uno nuovo.

  2. michael ha detto:

    Si esatto, è a perdere.
    Il costo però non è proibitivo, e ci sentiamo più sicuri a fare un lancio con payload meno costoso e importante, per testare le nostre capacità di recupero, prima di fare il volo vero.
    Inoltre abbiamo voglia di provare anche prima che il tutto sia pronto 🙂

  3. phoenix 1994 ha detto:

    Ciao a tutti. Volevo fare una domanda, da bravo inesperto di lanci nella Toscana: che lanciatore utilizzerete per il lancio della prima missione e poi per quello della missione principale (ovvero il volo col payload meno costoso e poi quello della missione vera)? L’associazione ISAA non ha abbastanza soldi per permettersi un lanciatore privato (immagino, almeno, che sia così) e allora ne userete uno della NASA o come farete?
    Grazie per la risposta.

  4. admin ha detto:

    @phoenix 1994
    Ciao!
    Stratospera consiste nel lancio di un pallone stratosferico a cui è agganciato un carico utile. Pertanto nessun lanciatore (aka razzo), ma semplicemente, uno speciale pallone gonfiato a gas elio, che partirà da terra e salirà, speriamo, a circa 30.000 metri.

  5. gilbert ha detto:

    Hola! Siamo un gruppo di ingegneri del Politecnico di Torino e ci stiamo interessando all’uso di palloni aerostatici.Ci siamo informati su esperimenti già realizzati, e abbiamo trovato diversi modelli (sounding,ceiling,pilot,…) Voi quali usate?
    Ci sono aziende italiane che potete consigliare? Grazie!
    In bocca al lupo per i primi voli!

  6. sandro ha detto:

    Ciao. complimenti per il vostro lavoro ragazzi. Abito in emilia. Se fate il lancio in toscana sarebbe possibile essere presenti ??

  7. pilgrim1 ha detto:

    quindi per questo nessun biomedico?
    Giusto?

  8. Michael ha detto:

    Essendo le probabilità di recupero inferiori al lancio con tracking continuo, non correrei il rischio.

  9. Michael ha detto:

    @Sandro: Dovrebbe essere possibile assistere al lancio 🙂 Dettagli a seguire.

  10. Michael ha detto:

    @gilbert
    Siamo orientati verso un modello della Kaymont, ma lascio la parola a chi si occupa del dettaglio…

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